L’opportunità di acquisire ingenti quantità di dati, sia interni che esterni all’ambiente aziendale, ha reso necessario l’approccio a una disciplina che ottimizzi il loro valore e favorisca una gestione dei rischi e una riduzione dei costi. Nel periodo storico, dinamico e altamente competitivo, come quello odierno è diventata una priorità.
Data Governance: cos’è?
Per Data Governance si intende un insieme di processi, policy, ruoli e standard finalizzati a garantire un utilizzo efficace ed efficiente delle informazioni e il raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati. La Data Governance definisce processi e responsabilità al fine di garantire la creazione di valore, la gestione adeguata dei rischi e il miglioramento dei processi d’impresa.
La gestione dei dati presuppone una strategia
Ad oggi possiamo dire che una strategia di governance dei dati ben concepita è essenziale in ogni organizzazione che opera con i big data. Questo perché supporta l’azienda nel definire come trarre vantaggio dai processi e dalle responsabilità comuni e coerenti. Tale strategia rappresenterà la base del framework di data governance dell’azienda.
Per una gestione ottimale dei dati è necessario fare chiarezza su alcuni punti:
- Il significato di ogni dato;
- Le responsabilità a carico del Business o dell’IT;
- I criteri di definizione della qualità di un dato;
- La garanzia che tutto ciò sia noto all’intera organizzazione.
Quindi, prima di definire nuovi processi ad hoc è fondamentale:
- verificare come gestire i dati nei processi esistenti;
- dotarsi di un linguaggio comune;
- assicurare che il personale che si occupa dei dati possegga competenze adeguate.
Data Governance: prerogativa solo di alcuni settori?
Nel nostro Paese, come in buona parte del mondo, la Data Governance sembra una prerogativa solo di alcuni settori, quali banche e assicurazioni, che, per normative specifiche come la BCBS 239 per il settore bancario o per il fatto che il loro core business è storicamente legato alla gestione dei dati, sono in un certo senso costretti ad attivare meccanismi di controllo molto rigidi.
Per questi settori, tale pratica si traduce frequentemente nell’attivazione di nuove strutture organizzative, più o meno centralizzate, che definiscono delle policy al fine di garantire una buona gestione dei dati e di verificare che queste procedure vengano rispettate.
In realtà tutte le imprese prendono decisioni sui dati, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore di appartenenza. La raccolta e lo sfruttamento di questi dati determina la definizione del valore delle informazioni e l’approccio predittivo della dirigenza aziendale.
Quali i benefici?
Un’efficace strategia di governance dei dati può portare numerosi benefici, quali:
- Incremento del fatturato;
- Fiducia tra il CEO e i suoi collaboratori;
- Diminuzione del rischio grazie a una gestione corretta dei dati che consente di anticiparlo;
- Efficienza che consente di vitare sprechi e attività a scarso valore aggiunto;
- Monetizzazione attraverso la creazione di data product da vendere sul mercato ad altre organizzazioni;
- Diffusione della conoscenza che consente la riduzione dei problemi legati all’interpretazione del dato;
- Supporto ai programmi di business assicurando una corretta gestione dei dati.
Quanto costa e come inserirla in modo agile
L’introduzione della Data Governance in azienda spesso viene visto come un processo costoso in cui i benefici spesso si manifestano solo dopo parecchio tempo; proprio per questo motivo oggi si prediligono approcci più agili che consentano di far fronte a tale percorso in maniera graduale, ponendo al centro i bisogni principali dell’organizzazione e strutturando il percorso in tappe:
- Identificare i bisogni principali dell’organizzazione e comprendere come la Data Governance li può sostenere;
- Creare un business case che consente di coinvolgere l’intera organizzazione e di ottenere la sponsorship dal management;
- Formare un team di lavoro multidisciplinare e che coinvolga l’intera azienda;
- Partire dalle basi definendo prima un business glossary (contente i dati più rilevanti) e poi ruoli e responsabilità;
- Misurare l’avanzamento e l’ottenimento dei benefici.
Il suggerimento è quello di scegliere solo quelle aree dove governare i dati consente di creare valore. Procedendo in questo modo, lo sforzo iniziale sarà limitato ad energie spese una tantum e consentirà di iniziare a generare ricavi dal giorno successivo.
Il metodo di Real-Time consiste proprio in questo. Definire step by step le criticità e trovare con la dirigenza le aree dove poter creare valore nell’immediato sia con un’analisi delle possibilità e successivamente adottando strumenti specifici e customizzati come il gestionale Sap Business One e la Business Intelligence Qlik di cui siamo partner certificati.
Un altro aspetto positivo? Tutto ciò si può fare in modo sostenibile.